Nato tra le acque... del Tevere

Chi è Mauro Roger? 

   Sono nato negli anni Ottanta, periodo in cui la nazionale di calcio italiana vinceva il suo terzo titolo mondiale, realizzando ancora una volta il sogno di milioni di persone.

Sarà per questo che sono sempre stato un intramontabile sognatore, ma che a differenza di quel Peter Pan, ragazzo in tenuta verde e dai capelli variabili a seconda del produttore, io maturo come un frutto davanti al sole.

   Siamo nati entrambi su un’isola particolare, io e Peter. La sua si vede spesso in televisione ma non c’è; la mia è nascosta dalle sponde del Tevere, ma oltre ad esistere eccome è l’unica a trovarsi proprio nel cuore di Roma: l’Isola Tiberina.

 

   Arrivato sulla terraferma ho nutrito fin da subito l’irrefrenabile passione per l’ingegneria elettronica (pare che già all'età di cinque anni smontassi piccoli elettrodomestici nel tentativo di ripararli), per la scrittura, per il disegno, per la fotografia e per tutto ciò che è racchiuso nella parola creatività.

 

   Preferisco che siano gli altri a descrivermi in poche righe; se invece sono io a doverlo fare, comincio a riempire intere pagine. In questo caso, visto il contesto, farò una piccola eccezione. 

   Nonostante le mie attitudini, il mio percorso scolastico mi ha condotto a conseguire il favoloso titolo di Ragioniere e Perito commerciale… già il termine “perito” la dovrebbe dire tutta in fatto di entusiasmo.

    Sono un imprenditore e lavoro a Roma da oltre vent'anni, occupandomi sia di consulenza fiscale-amministrativa che di pubblicità e marketing. Insomma, se hai un attività e vuoi capire che strada prendere, è molto probabile che io ti possa essere di grande aiuto. Nel tempo libero mi piace scrivere e fotografare, parte dei miei lavori li trovi su questo sito internet. A proposito... ti consiglio la lettura di Tempi Duri che trovi su questo sito e su Amazon anche in formato Kindle

 

    Mi piace inventare, creare, realizzare tutto ciò che transita tra quei poveri neuroni che troppo spesso esaurisco, come quei vecchi gettoni delle cabine telefoniche. Quei bastardi ti finivano proprio mentre stavi facendo la telefonata della vita, (Signora, per caso ha un paio di gettoni? È urgente!). I miei neuroni sono uguali: qualsiasi cosa io stia facendo, quando dicono basta è basta. Si rifiutano di collaborare un po' come la signora che si rifiutava di darti quei benedetti gettoni, mentre aspettava il suo turno.

Rifletto, osservo, immagino e creo.

 

In fondo la realtà non è altro che una rappresentazione materiale sulla vita dei nostri pensieri; tra cui paure, sogni e desideri. 

 

   Chi mi conosce mi definisce con tre semplici aggettivi: creativo, geniale, pazzo. A me piace molto definirmi un eclettico, però non posso negare che, a parte il geniale, gli altri due mi si addicono veramente.

   Chi non mi conosce, bè… forse si sta perdendo qualcosa, magari quel viaggio straordinario che non ha mai fatto (ecco, dimenticavo, dico anche un sacco di stronzate).