CONTRIBUTI PREVIDENZIALI ED ASSISTENZIALI

Anche di questo aspetto parleremo a grandi linee, benché siano disponibili in rete approfondimenti dettagliati. È importante comprendere che i contributi INPS o quelli legati alle casse professionali, come quelle dei medici o degli architetti (gestite in maniera indipendente), vanno calcolati e aggiunti alle imposte menzionate in precedenza.

 

Spesso si sente parlare, in relazione al regime forfettario, di un'agevolazione fiscale che consentirebbe di pagare solo il 15% di "tasse" (o addirittura solo il 5%). Tuttavia, questa affermazione può essere fuorviante e ingannevole. Oltre al 15%, l'imprenditore dovrà versare anche i contributi previdenziali, che in alcuni casi possono superare il 26% del reddito d'impresa! L'idea che si paghi solo il 15% è quindi riduttiva e poco accurata. I contributi previdenziali, sebbene non siano imposte, rappresentano un investimento per la pensione dell'imprenditore, ma possono gravare pesantemente sulle finanze personali. Inoltre, per le attività commerciali e artigianali, tali contributi devono essere versati indipendentemente dal reddito o dal guadagno.

 

Per le attività commerciali o artigianali, è obbligatorio iscriversi alla gestione INPS artigiani o commercianti, con contributi minimi annui che superano i 4.000 euro, da pagare in quattro rate. Oltre una certa soglia di reddito, si applica un'ulteriore percentuale. Nel regime forfettario è possibile richiedere una riduzione del 35% sui contributi minimi, ma bisogna fare domanda. Quindi, al 5% o al 15% di imposta sostitutiva, vanno aggiunti questi contributi, oltre alle eventuali percentuali sulla parte di reddito che supera i 15.900 euro (cifra arrotondata).

 

Per le attività professionali senza cassa autonoma, come quelle dei medici o degli avvocati, è necessario iscriversi alla gestione separata INPS e versare contributi sul reddito a percentuale, pari a circa il 26% del reddito d'impresa. Pertanto, nel caso del regime forfettario, si pagherà il 15% + il 26% sul reddito d'impresa, mentre nel caso precedente si aggiungono i 4.000 euro (con una riduzione del 35% se applicabile).

 

Per quanto riguarda le società di persone e le società di capitali, i contributi INPS sono richiesti solo ai soci lavoratori e vengono calcolati in base al reddito d'impresa del socio.

 

Oltre ai contributi previdenziali, alcune tipologie di attività prevedono anche i contributi INAIL, i cui importi variano a seconda della tipologia d'impresa. 

 

L'INAIL gestisce l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Le imprese, inclusi i titolari di partita IVA, versano contributi all'INAIL per coprire i rischi d'infortunio sul lavoro dei dipendenti e dei lavoratori autonomi. L'importo dei contributi varia a seconda del settore e del livello di rischio. Sono obbligatori per tutte le attività soggette a rischi lavorativi.